RAFFAELE COLAPIETRA, 7 settembre 1495: morte eroica e trasfigurazione letteraria del marchese di Pescara

18-07-91

Il proditorio assassinio di Alfonso d’Avalos, avvenuto nottetempo nei pressi del monastero delle Clarisse di Santa Croce, fondato dalla regina Sancia, colpì nel profondo l’immaginario cittadino, e fu accolto presto nelle cronache come il tragico epilogo di un’intera epoca. La vicenda viene ripercorsa con l’ausilio di fonti letterarie e documentarie più o meno coeve. Rampollo di una famiglia di antica nobiltà, la cui fedeltà alla corona non sempre si era rivelata a tutta prova, si schiera risolutamente al fianco degli ultimi aragonesi negli sfortunati tentativi di arginare l’avanzata francese. Mentre molti dei suoi congiunti avevano già giurato obbedienza a Carlo VIII, strenuo appare il suo appoggio alla disperata resistenza di Ferrandino, venato certo di intransigenza e di ostinazione. Di qui le ragioni politico-militari del complotto per eliminarlo definitivamente dalla scena.