Il volume intende ricostruire la vicenda del corpus poetico di misser Dragonetto,generoso e spettabile cavaliero, come ebbe a definirlo Masuccio Salernitano,e sul piano critico e su quello testuale. La ricognizione effettuata dal Percopo alla fine dell’Ottocento sulla tradizione manoscritta viene qui incrementata e discussa alla luce di una nuova consapevolezza filologica, che consente di valutare la correttezza di ogni lezione e l’autenticità di ciascun componimento. Vengono poi accuratamente vagliate le stampe, prevalentemente di carattere antologico, che ne accolgono alcuni esiti. Dalla trama così riordinata emerge non un canzoniere, ma il percorso versificatorio di un io narrante calato nella sperimentazione di nuove soluzioni formali.