VINCENZO TROMBETTA, Il rinascimento meridionale nell’editoria napoletana dell’Ottocento

18-07-14

 

XIV – Vincenzo Trombetta, Il Rinascimento meridionale nell’editoria napoletana dell’Ottocento, 2014, pp. 156 con 21 figure in bianco/nero n.t.

ISTITUTO NAZIONALE DI STUDI SUL RINASCIMENTO MERIDIONALE Diretta da Marco Santoro, Studi
Cm. 17 x 24, bross.

Fabrizio Serra editore, Pisa · Roma

La riscrittura ottocentesca del classicismo – rigogliosamente fiorito nelle regioni meridionali dall’Umanesimo fino al tardo Rinascimento – s’incardina in un intervallo scandito da tre distinte fasi storiche: il Decennio francese, l’età borbonica e il periodo postunitario. Molteplici i fattori che, fin dai primi anni del secolo, concorrono alla riscoperta degli scrittori e degli artisti rinascimentali: l’interesse per le opere letterarie e per i monumenti edificati nella stagione del ‘Risorgimento delle Arti’, il nuovo spirito storicistico, il valore strategico assunto dalla difesa dell’identità della Nazione Napoletana. Di tale scenario costituisce un sensibile indicatore l’editoria napoletana capace di registrare, in un vivace e sorprendente incremento produttivo, l’evoluzione del fenomeno, parallelamente al progressivo espandersi dell’offerta libraria, così da raggiungere un sempre più largo pubblico di lettori. Il presente lavoro intende illustrare un alveo editoriale che, nel percorrere l’intero arco del diciannovesimo secolo, si declina in una rilevante messe di monografie, riedizioni, biografie, articoli, saggi, estratti, drammi, memorie accademiche, stampe d’occasione e recensioni. Il puntuale esame degli esemplari ha consentito l’individuazione delle caratteristiche editoriali (collane, formati, frontespizi, capitoli, paragrafi, paginazioni, indici) e il reperimento di una preziosa quantità d’informazioni desunte dagli apparati paratestuali, come introduzioni, premesse, dediche, avvertenze, tavole illustrate, permessi di stampa. Ne emerge una fitta trama di personalità della cultura meridionale, spesso qualificate dalla professione di archivisti, bibliotecari, docenti, storici dell’arte e architetti, sodali nella riproposta di un così luminoso segmento della propria ‘storia patria’ per ricavarne modelli formali e insegnamenti civili. Soprattutto, lo studio si è focalizzato sulle figure di editori e stampatori della capitale che, con le proprie scelte e iniziative, hanno fornito un contributo essenziale alla diffusione e al successo di questo genere.

Sommario: Introduzione. Capitolo I. Dalla prima Restaurazione al Decennio francese: Nel breve “ritorno all’ordine”; L’impulso dei Napoleonidi; La rifondazione della Società Pontaniana e l’attività della Stamperia Reale; I monumenti e le arti; Le vite: profili e monografie. Capitolo II. Dalla Restaurazione borbonica all’Unità d’Italia: Il genere biografico; Le edizioni tassiane;Riedizioni, stampe d’occasione, raccolte e traduzioni; Il teatro; Memorie accademiche, articoli e testate periodiche; Scritti storici e studi artistici; La testimonianza degli epistolari. Capitolo III. Dall’Unità alla fine dell’Ottocento: All’indomani del cambiamento; Letteratura e filosofia nella ripresa degli anni Settanta; Il consolidamento tra gli anni Ottanta e Novanta; L’ «Archivio Storico per le Provincie Napoletane»; «Napoli Nobilissima»; Le Accademie. Iconografia. Indice dei nomi.